Minacce gravi se proferite da un soggetto con una nota indole criminale
Può essere decisivo il riferimento alla paura manifestata dalla persona offesa, consapevole della peculiarità dell’autore delle minacce

Minacce gravi se proferite da una persona con una nota indole criminale. Questa la presa di posizione dei giudici (sentenza numero 11239 del 20 marzo 2025 della Cassazione), i quali, chiamati a prendere in esame un episodio verificatosi nel messinese, valutano come decisivo il riferimento alla paura manifestata dalla persona offesa, consapevole dell’indole criminale dell’autore delle minacce, soggetto, a suo dire, capace di tutto, anche di tenere una pistola in tasca.
A testimoniare la gravità della condotta, comunque, un ulteriore dettaglio: nello specifico, l’uomo
sotto processo ha minacciato reiteratamente e gravemente la vittima, dicendole, tra l’altro, “non mi fare più denunce se no te la faccio pagare”, nel contempo mimando con la mano il gesto della pistola, alludendo quindi a minacce di morte.
Impossibile, checché ne dica la difesa, un ridimensionamento dei fatti, ossia il passaggio dal reato di minacce gravi a quello di semplice minaccia, punito solo con una multa.
In premessa, i magistrati ribadiscono che ai fini della configurazione dell’ipotesi aggravata di minaccia è necessario avere riguardo all’entità del turbamento psichico che la condotta è idonea a determinare nella vittima, considerati non solo le espressioni profferite e, in genere, le modalità del fatto e il contesto in cui esse furono pronunciate, ma anche le condizioni soggettive dell’autore e della vittima del reato. Ad esempio, si può ritenere grave la minaccia di morte pronunciata da un soggetto a carico del quale vi sono gravi precedenti penali.
Rilevanti, quindi, le valutazioni relative alla reale entità dell’effetto prodotto dalla condotta sulle persone offese, e in questa ottica si è appurato, ricostruendo l’episodio oggetto del processo, che la persona offesa aveva avuto paura, conoscendo l’indole criminale dell’autore delle minacce, soggetto, a suo dire, capace di tutto, anche di tenere una pistola in tasca. Pertanto, la minaccia, accompagnata dal gesto fatto con il dito, con cui l’uomo mimava una pistola che spara», sottintendeva una implicita minaccia di morte. Non a caso, la persona offesa ha esplicitamente affermato di avere avuto paura.
Correttamente, quindi, si deve considerare l’episodio come caratterizzato da minacce gravi, proprio in considerazione del timore ingenerato nella persona offesa a causa delle ripetute minacce rivoltegli nel tempo, della personalità dell’autore delle minacce e della gravità della minaccia di morte.